Eros Pandolfi nasce a Gorino (Fe), trasferitosi da subito a Codigoro sempre nella provincia ferrarese dove tutt’oggi vive e lavora, ritorna sovente in quei luoghi dove un ambiente unico e suggestivo, una “fusione magica” come lui ama dire, di persone e di cose, hanno influenzato profondamente la sua personalità.
Ancora giovanissimo nei primi anni sessanta fa parte del gruppo di dei Pittori Pomposiani. In quel periodo la pittura di Pandolfi era chiaramente figurativa, in proposito Remo Brindisi ebbe a commentare: “ora Pandolfi sente a modo suo quel che i Ciardi e la scuola di Burano seppero impostare”. Verso la fine degli anni sessanta incomincia ad avvertire l’esigenza di dare corpo al suo discorso pittorico con maggiore rigore e consapevolezza fino ad arrivare al limite dell’astrazione. Negli anni che vanno dal settantacinque all’ottantacinque nuove verità umane ed artistiche lo portano a nuove esperienze, sempre preso da quell’ansia di ricerca che non lo abbandonerà mai. Ecco allora l’emergere di tematiche assolutamente innovative che lo richiamano ad una visione ecologica e problematica delle cose. Negli ultimi anni la sua attenzione si è allargata ad altri aspetti significativi del mondo d’oggi, concentrando in prevalenza l’indagine sulle molteplici forme di comunicazione visiva, sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.